Le cardiopatie congenite sono le patologie congenite più comuni e consistono in un difetto nella struttura del cuore e dei grandi vasi sanguigni. In Italia, l’incidenza delle cardiopatie congenite è di circa l’1% dei nati vivi, corrispondenti a circa tre-quattromila neonati affetti da una patologia congenita del cuore, il 40% dei quali necessita di un intervento chirurgico nel primo mese di vita.
Oggi a Salerno è possibile diagnosticare e curare le cardiopatie congenite, grazie alla collaborazione attivata dai Centri Verrengia di Salerno con gli specialisti Alessandro Giamberti e Massimo Chessa.
Alessandro Giamberti è il Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia cardiopatie presso l’IRCCS Policlinico San Donato di S. Donato Milanese dove lavora dal 2000 dopo esperienze lavorative a Roma, Parigi e Londra. Già professore di Cardiochirurgia Pediatrica presso l’Università degli Studi Insubria di Varese, è consulente per la Cardiochirurgia Pediatrica presso centri internazionali come Baku, Cairo, Duhok, Shisong, e Dubai, e svolge attività ambulatoriale a Milano, Roma, Civitanova Marche e Catanzaro. Il dottor Giamberti è stato individuato tra i 200 leader della sanità digitale in Italia dalla rivista Capital per l’utilizzo dei sistemi digitalizzati.
Massimo Chessa è Specialista in Cardiologia Pediatrica e da quasi venti anni si occupa di Cardiopatie Congenite nel bambino, nell’adolescente e nell’adulto, in particolare di Emodinamica Interventistica. Lavora dal 2000 presso l’IRCCS-Policlinico San Donato.
“La cosa più importante da sapere è che oggi oltre il 90% dei bambini affetti da cardiopatie congenite sopravvive e raggiunge l’età adulta. Questo significa che l’assistenza al bambino non finisce nell’età pediatrica ma deve prolungarsi anche all’età adulta dei pazienti”, sottolinea il dottor Chessa.
La terapia può essere sia chirurgica sia di emodinamica interventistica. Talora le due possibilità possono rendersi necessarie entrambe in momenti diversi o, in caso di procedure ibride, contemporaneamente.
L’emodinamica interventistica è la disciplina che tratta le patologie del cuore senza aprire il torace. È possibile dilatare le valvole, chiudere i difetti interatriali, interventricolari e addirittura posizionare valvole nel cuore senza chirurgia, riducendo sia la degenza in ospedale sia i tempi di recupero.
Il dottor Giamberti ci spiega come – “Oggi si operano molti meno bambini rispetto al passato grazie all’emodinamica interventistica. Questo è un enorme passo avanti rispetto a solo venti anni fa. Anche la chirurgia ha fatto passi da gigante per rendere un intervento meno invalidante ed invasivo. Nel nostro Centro di San Donato siamo all’avanguardia nelle tecniche mini-invasive. Riusciamo a effettuare interventi per molte patologie con piccolissime incisioni di 3-4 cm sotto il cavo ascellare destro con minor sconforto per il paziente e un risultato straordinario dal punto di vista estetico. Mediamente il recupero è rapidissimo e i bambini tornano alle loro famiglie dopo 5-8 giorni”.
Gli specialisti motivano così la loro scelta di collaborare con la struttura salernitana – “Il Centro Verrengia rappresenta un’eccellenza locale, dove un ambiente professionale qualitativamente ottimale permette di realizzare un programma di controlli periodici in persone già trattate o che intendano intraprendere una terapia. L’ideale nel futuro sarebbe poter usufruire anche di tutti i servizi e degli specialisti che la struttura mette a disposizione, per creare la possibilità di consulenze specifiche diverse di cui i nostri pazienti possano beneficiare”.
La partnership è stata voluta fortemente dal professore Domenico Verrengia e dal direttore commerciale Carmine Giordano. Si è concretizzata grazie all’impegno di Marcello Brignoli e Delfia Fasulo, coordinatori delle attività degli specialisti sul territorio nazionale.
Carmine Giordano commenta così la partnership: “Poter contare su professionisti di rilievo internazionale con un curriculum prestigioso come i dottori Giamberti e Chessa è per Centri Verrengia un ulteriore passo avanti verso l’obiettivo di assicurare al territorio standard qualitativi molto elevati, in linea con l’aumento delle esigenze da parte della popolazione in termini di standard di benessere, in conseguenza del diffondersi di nuovi stili di vita”.